Nelle
giornate di martedì 21 e mercoledì 22 Gennaio, abbiamo introdotto il progetto
"Educazione al rispetto degli Animali e dell'ambiente" in 7 IV classi
(per un totale di circa 150 bambini) di una scuola elementare di Tor Lupara.
L'argomento presentato è stato il circo con gli animali e lo zoo. La
maggior parte dei bambini si è mostrata sensibile alla sofferenza degli animali
in gabbia nonostante quasi tutti fossero stati al circo. Ci hanno raccontato
che durante lo spettacolo molti di loro non si sono divertiti nel vedere gli
animali esibirsi ed alcuni hanno descritto visioni dirette di maltrattamento
(come ad esempio frustate). La maggior parte, dunque, è rimasta colpita solo da
trapezisti e clown. Tutti erano consapevoli del fatto che, sia al circo che
allo zoo, gli animali non sono nel loro habitat, patiscono l'assenza di libertà
e vengono usati dall'uomo per soldi. Nel caso specifico dello zoo, in cui i
bambini non vedevano violenza diretta ma solo segregazione e quindi la
ritenevano una situazione migliore del circo, abbiamo introdotto il discorso
dei RIFUGI che salvano animali bisognosi (giustificando solo ed esclusivamente in
questo caso la detenzione di un animale in un recinto). Abbiamo poi spiegato la necessità di liberare, quando
possibile, l'animale dopo averlo curato. I bambini hanno così saputo
distinguere questa "detenzione" da quella negli zoo, visti anch'essi
alla fine come posti in cui gli animali vengono sfruttati. Abbiamo sottoposto all'attenzione di ogni
bambino un test con immagini di animali in libertà, in gabbia, in ambienti
particolari e durante esercizi per gli spettacoli. Con grande stupore la
stragrande maggioranza ha risposto positivamente al messaggio che si voleva
loro mandare ed i commenti sotto ogni foto sono stati commoventi ed
emozionanti: "gli animali non sono schiavi", "vergogna",
"questo orso non si diverte", "non è libero di stare con i suoi
amici", "è triste perchè è sfruttato". In una foto in
particolare, in cui è rappresentato un procione in gabbia che, allungando la
zampetta al di là della rete, tocca la mano di una persona, molti hanno scritto
"triste/felice" spiegando che, secondo loro, nonostante fosse triste
per la reclusione, in quel particolare momento era felice perchè interagiva
affettuosamente. Abbiamo notato nei
bambini una grande sensibilità e, a parte una classe, una forte empatia verso
chi soffre e uno spiccato senso di immedesimazione. Con nostra immensa gioia,
nessuno di loro vuole più tornare al circo. Nel mese successivo ci sarà il
secondo dei 3 incontri previsti, durante il quale mostreremo ai bambini dei
video in cui alcuni animali riacquistano la libertà dopo
prigionia/segregazione/
sfruttamento
e leggeremo storie a lieto fine e non, scritte dai bambini stessi in cui il
protagonista è un animale o una pianta.
To be continued…
0 commenti:
Posta un commento