venerdì 14 agosto 2015

Ponza: campo antibracconaggio 2015

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La missione conclusa nella piccola isola tirrenica di Ponza ha permesso di offrire ad uno sterminato, spettacolare esercito di migratori grandi e piccoli, una migrazione tranquilla così come dovrebbe essere naturalmente. Una «stazione di servizio» (quasi) sicura durante la migrazione di ritorno al Nord, nella quale riprendere forza dalle folli fatiche del viaggio senza dover fare i conti con trappole, reti e fucilate fuori stagione. Lo scenario a tratti fantastico vissuto dai volontari, provenenti da tutta Italia, che si sono alternati per settimane nella vigilanza delle zone a rischio di Ponza (e quest’anno anche di Palmarola) è stato animato per fortuna solo da qualche sparo, e da una «cascata» quasi continua di Luì verdi e Pigliamosche; Falchi pellegrini e Albanelle; Averle e Verzellini; Gruccioni e Rigogoli; Culbianchi e Ballerine: una quarantina di specie e poche trappole ad accoglierle. Grazie al lavoro di bonifica effettuato dal Cabs in collaborazione con il Corpo forestale di Latina sono state identificate e denunciate 3 persone per un totale di 38 trappole nelle quali sono stati rinvenuti esemplari di Codirosso spazzacamino e Pettirossi, mentre nella rete trovata su segnalazione, sono stati morti Usignoli, Verzellini, Upupa e Pettirossi, e non sono mancati i ritrovamenti di cartucce nuove a testimoniare gli spari sentiti durante i nostri presidi.
Il nostro presidio del territorio è stato continuo, come sempre concentrato nelle «zone rosse» della Piana d’Incenso e di monte Guardia, la verifica fatta anche sul territorio di Palmarola ha permesso di constatare che l’assenza di vigilanza è una condizione di cui i bracconieri approfittano immediatamente. Nell’isola quasi disabitata, alle prese con più di un abuso edilizio, abbiamo trovato i resti inequivocabili di caccia fuorilegge, rappresentati da cumuli di spiumate di specie protette.
Ponza è bellissima, ma la sua parte oscura è ancora ben presente, rappresentata da un mare di bossoli, che i volontari ogni anno raccolgono, che crea una oscena «fioritura» colorata in ogni stagione e dai movimenti dei bracconieri (alcuni non hanno rinunciato neanche questa volta agli atteggiamenti intimidatori) impegnati nel controllo continuo dei nostri movimenti; certamente alla ricerca del momento giusto per estrarre il fucile da un nascondiglio e fare fuoco.
Cresce però la consapevolezza di molti isolani, un'incontro con il sindaco di Ponza ha dato modo di far compredere che la presenza dei volontari non e’ provocazione ma e’ per proteggere le bellezze dell'isola, e far rispettare la legge, perchè sopravvive ancora l’usanza di mangiare piccoli uccelli a Pasqua.
Il sindaco ha garantito che riapriranno i sentieri da trekking per consentire ai turisti di visitare e vedere le bellezze nascoste di un'isola che merita di essere tutelata da pochi sparatori repressi. Molti ponzesi sono consci della necessità di cambiare integralmente registro pensando finalmente a un turismo naturalistico e compatibile che parta proprio dallo spettacolo eterno della migrazione. Dall'anno prossimo la Lac organizzerà un viaggio naturalistico unico con guide speciali: i volontari che da anni conoscono Ponza nei lati più belli e regalano ai turisti la bellezza della migrazione. Noi ci siamo stati e ci saremo ancora; fino a quando l’orizzonte del popolo migratore non sarà sgombro.




 

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