Durante i primi giorni di maggio siamo state sull'isola di Capri per monitorare la situazione relativa al bracconaggio.
Grazie a segnalazioni e spiacevoli incontri con i cacciatori della zona, abbiamo appurato una importante attività di bracconaggio mirato non solo all'abbattimento di quaglie e tortore, ma anche di rapaci e gabbiani.
Il periodo "caldo" sarà quello tra la fine di luglio ed agosto. Organizzeremo per questo periodo un campo di una settimana che si prolungherà qualora la situazione lo richiedesse.
mercoledì 23 maggio 2012
Isola del Giglio - campo antibracconaggio
Dal 28 aprile al 1 maggio, a distanza di un mese dall'ultima operazione
antibracconaggio, alcuni volontari della LAC (Lega Abolizione Caccia) e di
TerrAnomala sono tornati sull'isola del Giglio.
In meno di quattro giorni sono stati rimossi 131 lacci e 16 schiacce. Nelle schiacce sono stati ritrovati piccoli uccelli come i luì, i verzaioli, passeri,
conigli e ratti. Nelle perlustrazioni effettuate si è potuto constatare che alcuni contadini hanno
seguito i consigli dell'Ente Parco per proteggere meglio i loro orti e vigneti
utilizzando una recinzione adeguata. Tutti gli altri, però, continuano a preferire
l'uso di lacci e schiacce. Disporre intorno al proprio terreno questi strumenti di morte è un'attività illecita
che, invece, viene svolta alla luce del sole in modo continuo. Basta percorrere i
sentieri panoramici dell'isola, buttare un'occhiata attorno agli orti e notare
queste trappole micidiali. Addirittura c'è chi ha predisposto nella rete dei facili
passaggi per gli animali, passaggi simili ad archi, sostenuti da dei tubicini di
ferro e con il laccio penzoloni per impiccarli. Noi ripetiamo che l'unica soluzione è proteggere bene il proprio terreno. Questo sistema, che costerebbe ben poco alla collettività, ha bisogno di una REALE
cooperazione fra gli Enti: Comune del Giglio, Guardia Forestale, Ente Parco,
Sovraintendenza e Provincia di Grosseto. Collaborazione che fra persone interessate
dovrebbe essere di facile attuazione, ma che in questo contesto sembra impossibile.
Probabilmente le istituzioni stesse, lasciando i gestori dei terreni in balia di
promesse di dubbia attuazione, come legalizzare la cattura dei conigli vivi con le
trappole all'interno del parco (e poi cosa farne?), e la solita burocrazia
ferrugginosa (nessuno delle persone da noi intervistate ha saputo dirci a chi
chiedere i permessi e come reperire i fondi che sono a disposizione di tutti i
contadini del luogo), fanno apparire difficoltosa la soluzione, portando tutti a
pensare che "tanto non si puo far niente, quindi tutto è permesso"... Agosto è vicino: la vegetazione dell'isola seccherà e i conigli affamati si
riverseranno negli orti dove possono reperire cibo fresco. Noi torneremo.
Ma i contadini, se non si attuano le collaborazioni necessarie, rimetteranno lacci
e schiacce, inducendo morte e sofferenza a degli animali che, ricordiamolo, sono
stati introdotti dall'uomo e che ora non può massacrare per pigrizia e ignoranza.
sabato 19 maggio 2012
Iscriviti a:
Post (Atom)