La campagna si svolge in due periodi, uno – appena concluso – a dicembre e il secondo a febbraio 2019.
trappola a terra per avifauna |
In poco meno di una settimana di ricerca sono stati individuati almeno due siti dove è risultata evidente la presenza pregressa di uccellagione con l’utilizzo di reti e trappole metalliche, attività illegale che, al momento e a causa del limitato passaggio di uccelli migratori, non è risultata in corso.
Durante una verifica nell’area del parco naturale regionale di Gutturu Mannu, sono state neutralizzate oltre 150 trappole per avifauna (latziteddus, lacci in nylon e crine posizionati sugli alberi, nonchè “armature metalliche” predisposte per il posizionamento dei lacci da albero e trappole a scatto posizionate a terra) e un centinaio di trappole per ungulati (sos cropos, cavi d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali).
cavo di sostegno per rete |
Il bracconaggio è un’attività illegale e distruttiva del patrimonio ambientale (si stimano un centinaio di bracconieri “fissi” + circa duecento “occasionali”nella sola Capoterra). Il giro di affari è di sensibili dimensioni: basti pensare che una sola griva (spiedo di 8 tordi, de pillonis de tàccula) costa al mercato illegale un centinaio di euro al dettaglio.
Dai riscontri anche diretti, tuttavia, il fenomeno del bracconaggio appare in forte diminuzione, grazie anche alla complessiva azione di contrasto da parte delle Forze dell’ordine, sostenuta dalle associazioni ecologiste.
0 commenti:
Posta un commento