2.186 trappole a terra |
3.178 lacci in nylon e crine posizionati sugli alberi |
Numerose le aree battute, nei territori comunali di Capoterra, Uta, Assemini, Santadi. Sono stati rinvenuti numerosi piccoli uccelli privi di vita: 1 fringuello, 1 occhiocotto, 10 pettirossi e 17 tordi bottacci.
Contemporaneamente sono state svolte “visite” presso i mercati cagliaritani di San Benedetto e di Via Quirra, per verificare la presenza di vendita abusiva di avifauna proveniente da attività illecite, fortunatamente senza alcun esito.
Il bracconaggio è un’attività illegale e distruttiva del patrimonio ambientale (si stimano un centinaio di bracconieri “fissi” + circa duecento “occasionali” nella sola Capoterra). Il giro di affari è di sensibili dimensioni: basti pensare che una sola griva (spiedo di 8 tordi) costa al mercato illegale un centinaio di euro al dettaglio. Fra i principali fruitori finali del bracconaggio sembrano essere alcuni noti ristoranti del Cagliaritano nei confronti dei quali appaiono necessarie ispezioni senza preavviso da parte delle forze dell’ordine. Da non tralasciare il controllo, nel periodo delle festività natalizie, dei mercati pubblici. Dai riscontri anche diretti, tuttavia, il fenomeno del bracconaggio appare in sensibile diminuzione.
0 commenti:
Posta un commento